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Esiste una stagionalità per i sinistri? Scoprilo con VertiMovers

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Stagionalità dei sinistri: i giorni e mesi con più incidenti

Nuovo appuntamento con l’osservatorio Verti Movers. Nelle puntate precedenti abbiamo tracciato l’identikit del guidatore virtuoso, constatando come le abitudini al volante delle persone possano dipendere anche da fattori come l’età, lo stato civile e la professione svolta. Ora proviamo a capire il ruolo della stagionalità rispetto al tasso di sinistri. Ci sono periodi migliori rispetto ad altri per mettersi alla guida? Viaggeremo attraverso le stagioni, i mesi, i giorni e le fasce orarie per capire se la risposta è “sì” o “no”. A darci una mano, i consueti dati Verti.

 

Incidenti e temperature: l’autunno la stagione più pericolosa

Partiamo da una domanda semplice: il freddo o il caldo condizionano in qualche modo gli autisti? La temperatura dell’abitacolo – in assenza di riscaldamento o condizionatore – può mandare in cortocircuito la lucidità del guidatore (soprattutto nei lunghi tragitti), ma non sembra essere questo l’aspetto che influisce sul tasso di incidentalità. I fattori rilevanti sono, piuttosto, le condizioni di viabilità e di visibilità determinate da fenomeni atmosferici come neve, pioggia, vento, nebbia.

Come riportato da una ricerca condotta dall’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, tra i fattori di contesto che causano più incidenti, oltre alla mobilità, alle percorrenze stradali e al numero di veicoli circolanti, ci sono anche le avversità atmosferiche. E se diamo uno sguardo ai dati Verti, la situazione è molto chiara: l’autunno è la stagione più “pericolosa” con il 27% dei sinistri (sul parco auto e moto), mentre l’estate si aggiudica il primato di stagione più sicura dell’anno, grazie a una soglia di sinistri che non raggiunge neanche il 22% (sul parco auto e moto).

 

Sinistri mese per mese: agosto “pazzerello” con meno incidenti ma più gravi

Considerando i sinistri su base mensile, però, i numeri cambiano un po’. Sempre secondo l’indagine ISTAT, nel 2019 i mesi con il più alto tasso di incidenti sono stati giugno e luglio (quasi 17mila in entrambi i casi). Questi dati, all’apparenza in contrasto con i numeri Verti, in realtà non ci dicono che l’estate è nel complesso la più rischiosa, ma solo che ci sono dei mesi più “neri” di altri, all’interno di ciascuna stagione. E infatti, proseguendo l’analisi, l’attenzione cade anche su ottobre che, con circa 16mila incidenti, entra nella rosa dei mesi più pericolosi dell’anno. A confermarlo anche i dati Verti che, con il 9,2% dei sinistri, giudicano ottobre il mese più rischioso, con marzo (8,9%), maggio e giugno (8,8%) subito dopo.

L’impressione è che l’incidentalità mensile, più che alle condizioni meteorologiche, sia legata maggiormente alla quantità e alla tipologia di spostamenti registrati, con una grande incidenza sia di quelli ordinari casa-lavoro, che di quelli straordinari da esodi vacanzieri. A incuriosire, a tal proposito, è il caso di agosto: uno dei mesi con il minor numero di sinistri, il 5,5% secondo i dati Verti, ma il più pericoloso secondo il rapporto ISTAT, a causa della gravità dei sinistri, con un bilancio che va dalle 2,2 vittime ogni 100 incidenti delle strade urbane alle 5 vittime ogni 100 incidenti delle strade extraurbane.

Come spieghiamo questi numeri? Agosto è per tradizione il mese degli esodi vacanzieri: mentre le città si svuotano, con enormi benefici per il traffico e il tasso di incidentalità, le autostrade invece si ripopolano di automobilisti impazienti di raggiungere le ambite mete vacanziere. Sebbene la frequenza degli incidenti sia quindi piuttosto bassa per via della flessione degli spostamenti casa-lavoro, a colpire è la gravità degli stessi, drastica conseguenza della velocità sostenuta, tipica dei viaggi in autostrada, e magari della distrazione di chi non è abituato a utilizzare frequentemente l’automobile.

 

È anche una questione di giorni (e di ore)

Condizioni atmosferiche, stagioni, mesi. Proviamo ora a scendere nel dettaglio dei giorni e delle ore per capire se, nel tasso di incidentalità, c’è anche il loro “zampino”. Ancora secondo i dati ISTAT, l’incidentalità stradale presenta dei picchi dal lunedì al venerdì, nelle fasce orarie che coincidono con l’ingresso e l’uscita dal lavoro. Tuttavia, la gravità degli incidenti aumenta tra le 22 e le 6 del mattino nei weekend, nelle ore di buio o di scarsa visibilità e illuminazione, con maggiori ripercussioni nei periodi invernali e autunnali, le stagioni meno luminose.

In conclusione, possiamo dire che ci sono stagioni, giorni e persino ore più a rischio. Ma guidando con prudenza, allacciando le cinture e moderando la velocità, anche un viaggio in una sera d’autunno piovosa può essere piacevole e, soprattutto, sicuro.