Oggi parliamo di sicurezza alla guida. Dobbiamo ricordarlo: quando ti metti al volante il primo sistema di sicurezza da attivare sei proprio tu, con la tua attenzione e i tuoi riflessi, uniti a uno stile di guida responsabile e rispettoso del codice della strada. Ma non preoccuparti, non sei solo. In tuo aiuto arrivano una serie di dispositivi di sicurezza attivi e passivi che hanno lo scopo di ridurre il rischio di incidente o di proteggere te e i tuoi passeggeri in caso di collisione.
E a tal proposito un ruolo fondamentale in tema sicurezza sulle strade è quello delle istituzioni, che tutelano tutti i cittadini sulla strada, con un occhio di riguardo alle figure più vulnerabili come pedoni e ciclisti. Obiettivo della Commissione Europea è infatti quello di aumentare le misure preventive sulle strade e consolidare, anzi rafforzare, il calo delle vittime della strada. Secondo i dati della Commissione Europea, nel 2019 sono state 22.800 negli stati membri dell’UE, numero in calo (-2%) rispetto al 2018. La diminuzione negli ultimi anni sta però rallentando, motivo per cui è necessario introdurre nuove misure di sicurezza.
Ma prima di scoprire cosa ci riserva il futuro, facciamo chiarezza su quali sono i dispositivi che ti assistono quotidianamente quando ti metti alla guida.
I sistemi di sicurezza passivi: sicurezza in caso di incidente
I sistemi di sicurezza più conosciuti sono quelli passivi, cioè tutti quei dispositivi progettati per entrare in funzione al momento di una collisione per ridurre gli effetti negativi di un incidente, assorbendo l’energia cinetica dell’impatto e ridurre la forza dell’urto.
Leggendo questa descrizione il primo sistema che dovrebbe venirti in mente è la cintura di sicurezza, che impedisce al guidatore e ai passeggeri di essere sbalzati in avanti e di entrare in collisione con il parabrezza. È importante non solo indossarla, ma anche farlo nella posizione e nel modo corretti, per garantire un intervento immediato e una distribuzione dell’urto uniforme. Quindi, che tu sia guidatore o passeggero, ricordati sempre: cintura aderente posizionata diagonalmente sul torace. Il suo uso corretto garantisce inoltre l’efficacia di un altro dispositivo di sicurezza passivo: l’airbag. Questo cuscino che si gonfia e fuoriesce da appositi vani su volante, cruscotto, portiere e sedili, ha il compito di impedire l’urto della testa e del viso con le superfici rigide. L’airbag, quindi, completa l’azione di contenimento iniziata dalla cintura di sicurezza ed è ancor più fondamentale in caso di incidenti ad alta velocità.
Esistono però anche altri sistemi passivi, che diamo maggiormente per scontati, come per esempio il telaio dell’auto: questo infatti è la prima barriera che ci protegge dall’urto ed è progettato per deformarsi preservando l’integrità dell’abitacolo, assorbendo quanta più energia cinetica possibile.
Un altro dispositivo passivo di cui spesso non ci curiamo è il poggiatesta, che preserva i tessuti del collo e le vertebre cervicali, impendendo un‘eccessiva flessione all’indietro della testa. Ricorda quindi di posizionarlo correttamente: deve trovarsi a non più di 10 cm di distanza dalla testa e il suo bordo superiore deve essere alla stessa altezza dell’apice della testa. Questa piccola attenzione permette, in caso di incidente, di ridurre i danni al collo del 28%, secondo i dati ACI.
Infine, se a bordo ci sono dei piccoli passeggeri, ricordati del sistema di sicurezza per bambini per eccellenza: il seggiolino auto, a norma di legge e da scegliere in base a peso e altezza del bambino, garantisce una protezione specifica per i tuoi figli o nipoti, che non possono essere tutelati dalla semplice cintura di sicurezza pensata per le dimensioni di una persona adulta.
Tutti questi sistemi di sicurezza sono testati dal programma Euro-NCAP e ottengono la relativa omologazione se rispettano gli standard di sicurezza previsti dai regolamenti europei.
Sistemi attivi di sicurezza in auto: fedeli alleati nel prevenire un incidente
Ma i veri alleati nella prevenzione degli incidenti sono i sistemi di sicurezza attivi, dispositivi meccanici ed elettronici che ti assistono alla guida, riducendo i rischi di collisione. È proprio verso questi sistemi che si sta concentrando l’attenzione di istituzioni e case automobilistiche. Alcuni di questi sono obbligatori e di serie da tempo, come nel caso dei principali dispositivi meccanici:
- freni
- luci
- sterzo
- pneumatici
- ammortizzatori
- tergicristalli.
Se consideriamo questa definizione in senso lato, uscendo anche dall’abitacolo, possiamo far rientrare in questa lista anche il fondo stradale in buone condizioni e la segnaletica posta in evidenza, validi alleati nella prevenzione di incidenti.
Esistono poi i dispositivi di sicurezza attivi elettronici, più recenti rispetto a quelli meccanici. I più famosi sono ABS, TCS ed ESP. Vediamoli insieme.
Sicurezza attiva: i dispositivi elettronici ABS, TCS e ESP
Il primo è l’ABS (Antilock Braking System), un sistema di anti-bloccaggio delle ruote che ti assiste durante una frenata brusca o su terreni scivolosi, impedendo agli pneumatici di bloccarsi completamente e garantendo così un’aderenza migliore delle gomme al fondo stradale e, quindi, un miglior controllo dello sterzo.
Il secondo è il TCS, il sistema di controllo della trazione, che influenza sempre aderenza e stabilità, riducendo velocità di rotazione degli pneumatici e potenza erogata dal motore. Si rivela quindi un alleato prezioso soprattutto d’inverno e nei mesi piovosi, riducendo il pattinamento delle ruote a causa per esempio di fenomeni come aquaplaning e ghiaccio nero.
Infine parliamo dell’ESP, l’Electronic Stability Program, un dispositivo abitualmente associato ai primi due per migliorare la stabilità in curva in caso di sbandamento laterale. Questo sistema interviene come un dosatore di potenza del motore e di intensità di frenata delle singole ruote per correggere sottosterzo o sovrasterzo.
Gli ADAS: la sicurezza del futuro
Tutti i dispositivi visti fin qui, un tempo rivoluzionari, ora sono diventati parte della quotidianità di chi guida. La continua ricerca e innovazione tecnologica ha però portato alla loro evoluzione nei cosiddetti ADAS, Advanced Driver Assistance Systems, cioè Sistemi Avanzati di Assistenza alla Guida. Questi nuovi sistemi aprono la strada dell’automazione di certi controlli e meccanismi del veicolo per supportarti mentre sei alla guida, ma lasciandoti il controllo del mezzo. Ecco alcuni esempi che rientrano nei primi tre livelli di automazione SAE J3016TM.
L’ACC (Adaptive Cruise Control) permette di impostare velocità di crociera e distanza di sicurezza dal veicolo davanti. L’auto quindi in automatico adatterà l’andamento a seconda del traffico, permettendo così al guidatore di alleviare lo stress della guida durante viaggi lunghi. I più recenti si avvarranno anche dello speed sign recognition, per regolare la velocità secondo i limiti previsti per la strada percorsa, attraverso i segnali stradali e i dati del navigatore.
L’FWC (Forward Collision Warning) segnala invece la presenza di ostacoli lungo il percorso grazie a segnalazioni sonore e luminose predisponendo i freni all’imminente frenata.
L’AEB (Automatic Emergency Braking) entra in funzione subito dopo, rallentando il veicolo e la gravità della collisione, se ormai inevitabile.
L’LDW (Lane Departure Warning) invece è un dispositivo dotato di un sensore ottico che rileva e segnala il superamento involontario della linea di separazione tra corsie, qualora non siano attivi uno dei due indicatori di direzione.
C’è poi il BSM (Blind Spot Monitoring), un sistema per il monitoraggio di punti ciechi degli specchietti laterali.
Ti stai chiedendo se esistono dei sistemi di sicurezza attivi specifici per le auto elettriche e ibride? La risposta è sì. Le auto elettriche dovranno obbligatoriamente far rumore, per segnalare la propria presenza agli utenti vulnerabili della strada. Questo dispositivo si chiama AVAS (acronimo di Audible Vehicle Alert System).
Questi sono solo alcuni tra gli ADAS che alcune case automobilistiche stanno già integrando nelle loro auto (anche se non ancora di serie). Ma le azioni della Commissione Europea per aumentare la sicurezza sulle strade prevedono un’implementazione massiccia di questi sistemi.
I sistemi di sicurezza obbligatori nel prossimo futuro
Più di 30 ADAS infatti, dal 2022 diventeranno obbligatori in tutta Europa, come stabilito dal nuovo regolamento firmato dalla CE lo scorso 27 novembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16.12.2019, in linea con l’obiettivo 2050 di azzeramento delle vittime sulla strada (Vision Zero). I nuovi modelli dovranno rispettare il regolamento e quindi soddisfare i requisiti richiesti da maggio 2022 e le auto già sul mercato entro maggio 2024.
I veicoli a motore M1, così come i veicoli per il trasporto merci, autobus, furgoni e veicoli sportivi, dovranno essere dotati di cruise control adattivo, sistemi di frenata automatica e, in aggiunta, di:
- sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici
- interfaccia di installazione di dispositivi di tipo alcolock (blocco motore con etilometro)
- sistema di avviso di disattenzione, distrazione e stanchezza del conducente
- segnalazione di arresto di emergenza
- sistema di rilevamento in retromarcia
- sistema di emergenza di mantenimento della corsia
- interruttore generale del veicolo
- registratore di dati di evento (scatola nera).
Per questa manovra l’UE mette a disposizione un fondo di 450 mln € per l’applicazione del regolamento senza un aumento generalizzato dei prezzi.
Senza dubbio questa decisione apre le porte a uno stile di guida più sicuro, ma anche all’automazione dei mezzi di trasporto. Sei pronto per questo passo nel futuro?
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