Quanto si assicurano gli automobilisti e i motociclisti? Quali garanzie acquistano di più, e sulla base di quali fattori? Un viaggio nella cultura assicurativa degli italiani motorizzati in compagnia dei dati dell’Osservatorio Verti
Non è solo una diceria, ma un preciso dato di fatto: l’Italia è un paese sotto assicurato. L’incidenza dei premi sul Pil è infatti dell’1,1% contro una media europea del 2,8%.
Ma l’Italia è anche un paese con una scarsa conoscenza assicurativa, come risulta dall’indagine dell’IVASS, L’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, “Conoscenze e comportamenti assicurativi degli italiani”.
Fra i due dati, quello del basso ricorso alle assicurazioni e quello della scarsa conoscenza assicurativa, esiste un legame. L’IVASS, infatti, evidenzia una correlazione fra chi possiede polizze anche non obbligatorie e un alto indice generale di assicurazione (un indicatore che mette insieme la conoscenza assicurativa e la logica assicurativa, oltre ad altri fattori).
Insomma, più sei consapevole, più ti assicuri. Parafrasando lo slogan di una pubblicità progresso di molto tempo fa, l’assicurazione se la conosci non la eviti.
Ma quanto si assicurano gli automobilisti e i motociclisti italiani? E quali sono le coperture e garanzie accessorie che acquistano con maggior frequenza insieme alla propria assicurazione auto o assicurazione moto? L’Osservatorio Verti ci permette di scoprirlo. Vediamo quindi come si comportano gli automobilisti e i motociclisti di fronte alla possibilità di acquistare garanzie non obbligatorie e quali fattori influenzano le loro scelte.
Prima le persone, le garanzie accessorie più acquistate delle CVT
Partiamo dal dato generale: la quantità di automobilisti e motociclisti che attivano coperture non obbligatorie insieme alla RCA.
L’Osservatorio Verti ha riscontrato numeri molto diversi per le garanzie CVT, cioè quelle a tutela del mezzo (come Incendio e furto, cristalli, eventi naturali, eventi socio-politici, Atti vandalici, Collisione e Kasko) da un lato, e dall’altro le garanzie accessorie, cioè quelle a tutela di conducenti e passeggeri (ad esempio, Infortuni del conducente, tutela giudiziaria, assistenza stradale).
Le garanzie accessorie sono molto più acquistate delle CVT. Infatti, per le auto il 74% degli assicurati con RCA non acquista nessuna CVT; il 12% ne acquista una sola, mentre a non acquistare le garanzie accessorie è il 37%.
Passando alle moto, la proporzione fra le due categorie è simile, ma la propensione all’acquisto risulta più bassa per entrambe: l’80% non acquista garanzie CVT, mentre le garanzie accessorie non sono acquistate dal 46%.
Insomma, se è convinzione diffusa che gli italiani siano spesso legati ai motori da un rapporto “sentimentale”, quasi che la propria auto o moto fosse una persona, i dati dell’Osservatorio Verti sulle garanzie e CVT danno un senso a quel quasi: al momento di integrare la RCA, gli italiani sembrano anteporre la cura di sé stessi a quella dei loro mezzi di trasporto privati.
Abbiamo paura di “rimanere a terra”: l’assistenza stradale la garanzia maggiormente acquistata
Ma quali sono le garanzie più acquistate? Porsi questa domanda significa chiedersi quale evento preoccupi di più gli italiani quando guidano una macchina o una moto. E, a giudicare dai dati dell’Osservatorio Verti, la risposta sembra essere che gli italiani hanno paura soprattutto di “rimanere a terra”.
Infatti, per quanto riguarda le auto, più della metà degli assicurati RCA (per gli uomini 53,3%; per le donne 55,1%) acquista anche la copertura “Assistenza stradale” (la seconda garanzia più acquistata è quella sugli infortuni: 40%).
Un’altra garanzia molto acquistata da chi si muove su quattro ruote è la Tutela giudiziaria, scelta dal 31% degli uomini e dal 32% delle donne. Curiosa è invece la differenza fra motociclisti e motocicliste rispetto alla tutela giudiziaria: gli uomini le scelgono nella misura del 30,3%, mentre per le donne la percentuale crolla al 4,4%.
L’età conta (anche per auto e moto)
Che l’assistenza stradale sia la garanzia più richiesta, risulta anche da uno studio sulle polizze acquistate online. Lo riporta il sito InsuranceUp, che ipotizza anche un nesso fra questo dato e l’età media sempre più alta dei veicoli italiani: poco più di undici anni e mezzo nell’aprile 2022 (e un anno prima era dieci anni e nove mesi).
I dati Verti in parte confermano e in parte smentiscono questa supposizione, nel senso che nei primi dieci anni di vita dell’autoveicolo la percentuale di coperture per assistenza stradale aumenta (da 58,5% per auto fino a cinque anni di età a 60,6% per auto fino a dieci anni) ma poi diminuisce progressivamente per le auto più vecchie.
In linea di massima, il numero di garanzie aggiunte alla RCA diminuisce all’aumentare dell’età del mezzo.
Comprensibilmente, la copertura per furto e incendio è più richiesta per i mezzi nuovi: il 39,5% delle auto da zero a cinque anni ne è dotato. La percentuale scende al 27,9% per la fascia 6-10 anni e al 10,8% per quella 11-15. Per le moto i dati sono rispettivamente 39,7%, 21,1% e 1,6%.
Meno logica appare la scelta di ridurre, al crescere dell’età del mezzo, anche le garanzie infortuni. Sulle auto più nuove (0-5 anni), la copertura viene attivata nel 49,7% dei casi, percentuale che cala al 45,9% per la fascia 6-10 e al 34,8 per quella 11-15, per poi calare ulteriormente per i mezzi ancora più vecchi. Discorso simile per le moto, anche se in questo caso la curva è più piatta, perché si parte da un dato più basso (36,8%) che poi cala in modo più contenuto (32,6% e 28,4%).
Viene quasi da pensare che la fiducia degli italiani sulla sicurezza del loro mezzo di locomozione aumenti insieme all’età di quest’ultimo: forse anche le auto e le moto, come il buon vino, invecchiando migliorano?