Quando si tratta di personalizzare la propria polizza RC, gli italiani hanno le idee chiare: l’assistenza stradale è l’opzione più richiesta, mentre la “Kasko” la meno amata (anche per via del costo)
La scelta dell’assicurazione auto e moto è spesso un dilemma: come scegliere la formula giusta per le nostre esigenze? Un semplice suggerimento è quello di porsi qualche semplice domanda prima di sottoscrivere la polizza: il veicolo da assicurare è nuovo? Viene utilizzato di frequente? È custodito in garage o parcheggiato in strada? Quanto viene utilizzato?
Perché per metterci al riparo da spiacevoli inconvenienti è bene essere previdenti e scegliere le garanzie accessorie più adatte alle nostre esigenze. Grazie all’aiuto dei dati Verti, cercheremo di capire se gli italiani sono attenti a questi aspetti e quali opzioni prediligono.
Solo RC Auto: un parco auto che non dà garanzie
Partiamo dalle basi: ogni veicolo a motore che circola sulle nostre strade deve essere coperto da una polizza RC (responsabilità civile). È obbligatoria e garantisce il risarcimento dei danni involontari provocati a terzi. Nel caso, però, volessimo assicurare anche alcuni accadimenti come furto, incendio, infortuni al conducente, danni ai cristalli e danneggiamenti causati da particolari contingenze, dobbiamo integrare la nostra polizza RC con una serie di garanzie accessorie.
Secondo un’indagine pubblicata dal portale SicurAuto, una buona parte degli italiani sembra anteporre la prudenza al risparmio: sono infatti più del 50% gli assicurati che optano per almeno una copertura aggiuntiva. E nella maggioranza dei casi, tra le garanzie disponibili, prediligono l’assistenza stradale.
Non si può dare loro torto, considerando che il parco auto circolante in Italia, secondo l’UNRAE Book 2020, è piuttosto datato: siamo al 14° posto in Europa grazie a un’età media dei veicoli che, a fine 2020, superava gli 11 anni (11,5 per la precisione). Su 38,5 milioni di vetture circolanti in Italia, si legge nel Rapporto, il 30% appartiene alla categoria che va da Euro 0 a Euro 3 e ha più di 15 anni. Se a queste aggiungiamo i 10 milioni di auto appartenenti alla categoria Euro 4, le auto non più giovanissime e con qualche “acciacco” sono oltre la metà. La conferma arriva anche dai dati Verti, secondo cui il 48,9% delle vetture assicurate ha più di 10 anni.
SOS: assistenza stradale in arrivo
Uno scenario che non lascia alcun dubbio sulle necessità degli italiani, tanto è vero che anche secondo i dati Verti l’assistenza stradale è la garanzia più popolare, scelta dal 49% degli uomini e dal 50% delle donne, senza distinzioni di età o provenienza geografica. Del resto, l’eventualità di restare in panne in autostrada quando si viaggia su un’auto non proprio nuova non è così remota ed è un rischio che in molti non sono disposti a correre.
Non a caso, come confermano ancora i dati Verti, sono proprio i proprietari delle auto con più di 10 anni di vita a usufruire maggiormente di questa opzione, che sembra mettere d’accordo tutti, dagli studenti agli operai, dagli insegnanti ai liberi professionisti. A tenere il passo, seppur arretrate di diversi punti, sono poi – nell’ordine – le coperture per infortuni del conducente, tutela legale e furto e incendio”, con la “Kasko”, invece, a fare da fanalino di coda.
Tra le altre garanzie la sfida è aperta
Ma se l’assistenza stradale è la garanzia più richiesta, anche quella che protegge il conducente del veicolo dagli infortuni sembra essere particolarmente apprezzata.
I dati Verti ci dicono, infatti, che a sceglierla è il 41,6% degli assicurati, con una forte diffusione tra la popolazione femminile. Un’evidenza, questa, che la porta di diritto a occupare il secondo posto nella classifica delle garanzie accessorie più acquistate, quantomeno da chi ha scelto Verti.
A completare il podio c’è poi la tutela legale, una copertura che copre i costi, spesso onerosi, di una controversia civile, penale o amministrativa generata da un sinistro. Scelta dal 30% degli automobilisti assicurati, sia uomini che donne, è però poco amata dalle motocicliste che, evidentemente, si sentono più al sicuro con la copertura “furto e incendio”.
Quest’ultima, che tutela il titolare del veicolo in caso di incendi, scoppi, tentativi di rapina e furti, raggiunge il quarto posto con il 22% delle preferenze. Particolarmente apprezzata dai liberi professionisti e dagli automobilisti del Lazio e della Basilicata, è una delle più richieste (48,5%) nel caso in cui le auto assicurate siano nuove o con al massimo due anni di vita.
Kasko: a ognuno la sua polizza
Ma, in tutto questo, non possiamo dimenticare la “Kasko”, copertura più completa e, inevitabilmente, più costosa, con cui in linea di massima la compagnia rimborsa al cliente i danni materiali subiti dal veicolo assicurato verificatisi durante la circolazione a seguito di collisione accidentale, urto, uscita di strada o ribaltamento, non imputabili alla responsabilità di terzi.
Stando all’indagine di SicurAuto, la “Kasko” è però la garanzia accessoria meno popolare tra gli italiani, complice il costo elevato. Lo confermano anche i dati Verti, secondo cui ad acquistarla è solo l’1,5% degli uomini e l’1,9% delle donne, senza distinzioni di età, provenienza geografica o marca di auto assicurata. La “Kasko”, comprensibilmente, non sfonda tra gli studenti, ma funziona di più con i liberi professionisti, i commercianti e i dirigenti, complici uno stile di vita diverso e, ovviamente, una capacità di spesa maggiore.
Si tratta di tendenze ben delineate, quindi, accompagnate poi da tante altre, un po’ più curiose: che la garanzia “eventi naturali” sia la più scelta in Abruzzo, Emilia-Romagna e Lombardia ci fa supporre, ad esempio, che in queste regioni la percezione del rischio legata alle condizioni climatiche avverse sia maggiore. O il fatto che i dirigenti scelgano più di tutti la garanzia “eventi sociopolitici e atti vandalici” fa pensare che si sentano più minacciati da episodi di questo tipo, magari anche per via della professione esercitata.
Insomma, tra chiari orientamenti e curiose evidenze, è chiaro che dietro ogni scelta c’è molto di più di una singola ragione. Ma una cosa possiamo dirla: in un Paese che spesso sottovaluta il concetto di rischio, tutto sommato le garanzie accessorie non ne escono male. Agli italiani, si sa, si possono toccare tante cose, ma evidentemente non la propria auto (e la moto).