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Installare il gancio di traino: quanto costa e come fare?

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Gancio di traino: come installarlo e quanto costa

Per lavoro o per una gita in campagna, il gancio di traino per auto può essere un dispositivo molto utile. E’ però necessario rispettare le regole relative al suo montaggio e alla sua copertura assicurativa. L’installazione del gancio di traino non può essere eseguita autonomamente, ma è sempre necessario affidarsi a un’officina accreditata dal Ministero dei Trasporti.

Il costo di installazione del gancio di traino si aggira tra i 100 ed i 150 euro. Tuttavia, tale somma può variare in base al tipo di gancio installato e al modello di auto su cui viene fatto l’intervento.

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Cos’è il gancio di traino?

Quando si parla di gancio di traino si fa riferimento a un accessorio realizzato in metallo e dotato di un apposito sistema di freno inerziale. Questo dispositivo viene installato sul lato posteriore dell’auto e serve a collegare al veicolo stesso un rimorchio dotato di volume leggero, come ad esempio una roulotte, un carrello porta barca o una cabina per cavalli.
La cosa importante è rispettare il requisito del volume: infatti, se il carico non supera i 750 Kg e rimane entro le 3,5 tonnellate come massa complessiva tra rimorchio e motrice, si può tranquillamente guidare con la patente B; superati questi limiti, occorre essere in possesso della patente di tipo E.

I ganci di traino per auto non sono tutti uguali e non esiste un gancio universale da applicare a qualsiasi veicolo e per qualsiasi utilizzo. Si tratta di un prodotto particolarmente versatile, che può essere installato non solo sulle auto ma, sostanzialmente, su ogni veicolo a motore.
Nel dettaglio, i ganci si distinguono principalmente in ganci fissi e ganci estraibili o mobili: se i primi sono più convenienti sotto il profilo economico, sono però sempre visibili dall’esterno; al contrario, i secondi hanno un prezzo più elevato, ma possono sparire al di sotto dell’auto una volta esaurita la loro funzione.

Installazione e omologazione del gancio di traino

Nonostante il decreto semplificazioni pubblicato in Gazzetta ufficiale a settembre 2020, abbia notevolmente semplificato le procedure e non sia quindi più necessario prevedere il collaudo nelle sedi della Motorizzazione, è comunque sempre necessaria una dichiarazione di “lavori a regola d’arte” da parte di un’officina specializzata e accreditata dal Ministero dei Trasporti.

Inoltre, la normativa  prevista nel comma 1 dell’art. 78 del codice della Strada per l’omologazione del gancio traino prevede l’aggiornamento del libretto di circolazione, per il quale è necessario avere la seguente documentazione:
– compilazione del modello TT2119;
dichiarazione di montaggio conforme ai regolamenti in materia, rilasciato dall’installatore;
scheda tecnica del gancio installato, fornita dall’azienda costruttrice;
copia della carta di circolazione;
versamenti relativi agli oneri di pratica (25,00€ per la Motorizzazione e 14,62€ di imposta di bollo).

E’ bene attenersi scrupolosamente alle regole previste dalla normativa di omologazione del gancio traino: essere sorpresi a circolare su strada con un gancio traino non a norma o comunque non omologato, comporta una sanziona amministrativa che arriva ad oltre 400 euro. Oltre a ciò è previsto anche il ritiro della carta di circolazione. Superando le limitazioni dimensionali e di peso le multe possono essere ancora più esose.

Installazione del gancio di traino e assicurazione

Dopo avere montato il gancio per auto, occorre verificare l’adeguatezza della propria polizza assicurativa. Infatti, il gancio di traino è un dispositivo che sporge dall’auto e che può generare sinistri e/o danneggiamenti.

Occorre quindi contattare la propria assicurazione, per comunicare l’aggiunta e l’omologazione del gancio traino, per accertarsi che la copertura sia estesa al gancio e al rischio statico. Generalmente, l’assicurazione del gancio viene ricompresa in quella del rimorchio, che andrà agganciato al veicolo.
Questo passaggio è fondamentale non solo per evitare contravvenzioni, ma anche perché, durante il movimento, potrebbero avvenire dei danni relativi al distacco improvviso del carico oppure dei sinistri che coinvolgono il rimorchio sganciato su strada pubblica.

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