Cambio automatico o manuale? Se sei un appassionato di motori, questa domanda ti è familiare, quasi fosse una casella da spuntare sulla tua “carta d’identità del guidatore”. Una scelta pari a quella delle scuderie della Formula 1 o delle squadre calcistiche durante un derby. Insomma, questa decisione è parte della tua identità da automobilista, non ci sono vie di mezzo. Se però dovessimo valutare con obiettività quale sia la soluzione migliore per una nuova auto, la scelta non sarebbe univoca, perché ognuna delle due soluzioni offre dei vantaggi a seconda delle necessità e delle condizioni di guida.
Vediamo insieme le specifiche di queste due modalità di guida, così avrai tutti gli elementi per decidere, non solo a sentimento.
Cambio automatico: caratteristiche, vantaggi e svantaggi
Negli USA il cambio automatico è già la scelta predominante, mentre in Europa sta prendendo piede gradualmente negli ultimi anni, anche grazie ai suoi vantaggi sempre più marcati dovuti alle innovazioni tecnologico-meccaniche.
Come funziona il cambio automatico
Il cambio automatico consiste in un sistema elettronico che automatizza il cambio della marcia a un prefissato numero di giri del motore. Questa automatizzazione rende superflua la frizione e quindi il gioco di pedali legato al cambio marcia.
L’automatico prevede comunque una leva con delle indicazioni alfabetiche che non corrispondono alle marce, bensì allo stato di moto del veicolo. Troverai quindi le lettere:
- P (Parking), la posizione da inserire dopo aver parcheggiato per spegnere la macchina
- N (Neutral), la posizione in folle nel cambio manuale.
- R, la retromarcia
- D (Drive), la posizione per la guida
In alcune varianti puoi trovare anche una S, che ti permette di scegliere uno stile di guida più sportivo. Un’altra possibilità che potrai trovare frequentemente è quella del cambio sequenziale, indicato dai simboli più e meno affianco alla lettera D, oppure nelle leve dietro al volante.
Pro e contro del cambio automatico
Se parliamo di cambio automatico la prima associazione spontanea è quindi quella del relax: il cambio automatico diventa quindi un fedele alleato contro lo stress causato da imbottigliamenti o rallentamenti, specialmente nei centri urbani e nelle strade molto trafficate. Il maggiore comfort si unisce anche a un beneficio fisico, perché il cambio automatico allevia la continua sollecitazione all’articolazione del ginocchio. Senza contare che il fatto di non dover staccare le mani dal volante per cambiare marcia aumenta anche la concentrazione sulla strada e quindi la sicurezza del guidatore.
In termini di risparmio di carburante e quindi ottimizzazione dei consumi, la risposta non è univoca. Tra i cambi automatici più moderni, i migliori sono quelli a:
- variazione continua (anche chiamato CVT, ossia Continuously Variable Transmission), più rumoroso delle altre tipologie, ma altamente performante grazie a un’infinita gamma di rapporti intermedi che permette un passaggio fluido dalla marcia più bassa a quella più alta
- doppia frizione, con ben nove rapporti di marce e due frizioni che inseriscono una le marce pari e una quelle dispari per un cambio quasi istantaneo.
Entrambi garantiscono un’efficienza dei consumi superiore a quella di un cambio manuale, assicurando un cambio ottimale della marcia, con un tempo di cambio estremamente rapido, inferiore a quello del cambio manuale.
Uno svantaggio del cambio automatico è senza dubbio quello del costo del mezzo, sempre più alto della corrispettiva opzione manuale. A questo si lega il secondo svantaggio, ossia quello del costo della manutenzione, più alto a causa di una maggior frequenza, in particolar modo per il controllo e cambio dell’olio per evitare una precoce usura delle componenti.
Il cambio automatico sulla neve
Un tema interessante a cui prestare attenzione è quello della guida con cambio automatico sulla neve. Se in condizioni normali o cittadine l’automatico sembra facilitare la guida, ed essere più adatto anche ai meno esperti, sulla neve le cose possono essere diverse. L’automazione porta ad ascoltare meno il motore, e, in caso di neve, vista l’alta scivolosità del suolo che aumenta la difficoltà di aderenza del veicolo, è necessario prestare molta attenzione alla risposta del mezzo, in particolar modo ai giri del motore e al grip delle gomme sulla superficie innevata.
In questo caso, quindi, la vera differenza non è il cambio dell’auto, ma la capacità di restare calmi e di ascoltare l’auto per calibrare bene la pressione sull’acceleratore, senza arrivare a premerlo a fondo, per non far slittare le ruote a vuoto e rimanere bloccati sul posto. In questi casi, l’esperienza di guida e il sangue freddo ti saranno di grande aiuto per governare l’auto.
Cambio manuale: come funziona, pro e contro
Se invece ti consideri un purista della guida, molto probabilmente saprai già tutto del cambio manuale, il padrone indiscusso delle strade europee. Il cambio manuale garantisce infatti un elevato piacere di guida perché ti conferisce un senso di totale controllo sul veicolo, a maggior ragione nelle situazioni di emergenza come nel caso di neve. E questa sensazione è irrinunciabile se guidi per il piacere di farlo.
Questo sistema, semplice e affidabile, è di serie sulla maggior parte dei veicoli ed è sicuramente la soluzione più economica sul mercato, sia perché non comporta un sovrapprezzo su costo dell’auto, sia in termini di costi di manutenzione.
Il cambio manuale è un sistema meccanico innescato dalla pressione sul pedale della frizione, che libera le pulegge che servono per impostare la marcia desiderata, prima del rilascio del pedale. Per abitudine e standard normalmente il cambio da una marcia all’altra si assesta verso i 2000 giri, ma ti sarà sicuramente capitato di sentire a orecchio il momento giusto, quel limite tra grinta e sofferenza del motore.
Tradizionalmente le marce del cambio manuale sono cinque, più la retromarcia, ma i sistemi più evoluti presentano anche sei o sette rapporti, che aiutano a ridurre i consumi di carburante, soprattutto a velocità elevate. Nonostante questo, il cambio manuale mette nelle mani del guidatore l’effettiva ottimizzazione dei consumi, determinata quindi dallo stile di guida, che tende a essere più aggressivo e meno fluido di quello indotto da un cambio automatico. Il risparmio di carburante è quindi sicuramente inferiore, se confrontato con quello di un automatico di ultima generazione.
Cambio automatico o manuale: quale scegliere?
Quindi, quale scegliere se ti trovi di fronte all’acquisto di una nuova auto? La risposta più accurata è come sempre: dipende. Il tipo di tragitto che percorri, la distanza del tuo viaggio medio, le tue preferenze relative allo stile di guida, sono tutti fattori determinanti.
Se guidi più di frequente in città e in mezzo al traffico, un’auto con il cambio automatico è la scelta più indicata per alleggerire lo sforzo della guida in un contesto stressante, mentre se sei solito percorrere tratte medie che richiedono poco gioco di frizione, puoi scegliere il cambio manuale, come anche nel caso in cui tu percorra pochi chilometri all’anno, ma in questo caso più per un discorso di risparmio economico.
Se sei un “macina-chilometri” di professione, sia per lavoro che per piacere, allora puoi scegliere il relax e il risparmio carburante del cambio automatico oppure puntare sul risparmio economico del cambio manuale, che verrà sollecitato molto poco soprattutto in autostrada. Questa scelta può darti anche la possibilità di investire in altri elementi o dispositivi elettronici di sicurezza, come i fari a LED o il sensore di mantenimento corsia (Lane Keeping System). Se invece sei un neopatentato, ti consigliamo il cambio manuale, per mantenere fresca nella memoria questa nuova competenza acquisita, tanto poi passare al cambio automatico è davvero molto intuitivo.
E quindi, dopo questa serie di suggerimenti, hai deciso da che parte stare? A te l’ardua sentenza!