Il bonus ristrutturazione 2023, come quello dell’anno precedente, permetterà a chi ha intenzione di effettuare diverse lavorazioni di ristrutturazione, nonché le operazioni di manutenzione ordinarie o straordinarie, di migliorare la propria casa.
Scopriamo quali sono le novità che contraddistinguono il bonus ristrutturazioni 2023.
Cos’è il Bonus Ristrutturazione?
In linea generale, la Legge di Bilancio 2023 prevede per il Bonus Ristrutturazione 2023 le stesse modalità previste dal Decreto Rilancio, ossia una detrazione del 50% sull’IRPEF per i lavori di:
- riqualificazione edilizia
- manutenzione straordinaria
- manutenzione ordinaria in case singole o appartamenti eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione e da cooperative edilizie
La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo ed è prevista per un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Per risparmiare anche sull’assicurazione della casa scopri le nostre promozioni ed effettua un preventivo gratuito.
Quali sono i soggetti che possono usufruire del bonus ristrutturazione 2023?
A poter usufruire del bonus ristrutturazione 2023 sono tutti coloro che effettuano il pagamento dell’IRPEF: tra queste figure rientra, quindi, il proprietario dell’immobile nonché chi usufruisce di un diritto dello stesso, per esempio l’inquilino di un appartamento che vuole apportare delle modifiche allo stesso.
Inoltre, anche il convivente e il coniuge separato a cui è intestato l’immobile possono usufruire di queste detrazioni, così come i soci di una cooperativa che intendono usufruire delle detrazioni per poter migliorare lo stabilimento dove operano.
Ecco la lista delle categorie dei beneficiari del Bonus Ristrutturazione:
- proprietario o nudo proprietario
- titolare di un diritto reale di godimento, quale usufrutto, uso, abitazione o superficie
- affittuario o comodatario
- socio di cooperative divise e indivise
- imprenditore individuale per immobili che non rientrano tra i beni strumentari o merce.
Oltre a queste categorie, si può rientrare tra i beneficiari del bonus anche ad altro titolo:
- familiare convivente o componente dell’unione civile del proprietario dell’immobile
- coniuge separato al quale è stato assegnato l’immobile intestato all’altro coniuge
- convivente more uxorio, per le spese sostenute a partire dal 1°gennaio 2016.
In questi casi, però, hai diritto alla detrazione se stai sostenendo le spese dell’immobile e se bonifici e fatture vengono emessi a tuo nome.
Quali sono le novità del Bonus Ristrutturazione 2023
La nuova manovra non ha inserito modifiche al bonus ristrutturazione 2023. Rimane valida la detrazione fiscale del 50% per ristrutturare casa e per la manutenzione ordinaria e straordinaria.
Rimangono valide anche le norme volte a fronteggiare condotte illecite e che riguardano anche i bonus edilizi che prevedevano l’obbligo di presentare le seguenti certificazioni per usufruire della cessione del credito d’imposta o dello sconto in fattura:
- visto di conformità che attesta la sussistenza dei requisiti per accedere al Bonus Ristrutturazione 2023;
- attestazione di congruità di tutte le spese che hai sostenuto per gli interventi di ristrutturazione agevolabili fiscalmente.
Sono presenti, invece, delle modifiche ad altri bonus edilizi. Qui le novità più rilevanti:
- superbonus passa dal 110% al 90%, tranne che per alcune eccezioni
- bonus facciate è stato eliminato
- per il bonus mobili scende il tetto di spesa a 8.000€, rispetto ai 10.000€ del 2022.
Quali sono i lavori ammessi per il bonus ristrutturazione casa 2023
Il Governo ha confermato anche per il 2023 le tipologie di lavori che danno diritto all’agevolazione fiscale in materia edilizia. Più precisamente, per ristrutturare la tua casa, potrai eseguire i seguenti interventi:
- tutti gli interventi previsti dall’articolo 3 del Dpr 380/2001, effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale e anche sulle parti comuni dei condomìni:
- manutenzione ordinaria
- manutenzione straordinaria
- restauro
- risanamento conservativo
- ristrutturazione edilizia
- qualsiasi lavoro di ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato in seguito a eventi calamitosi, a condizione di uno stato di emergenza
- eliminazione di barriere architettoniche
- realizzazione di strumenti atti a favorire la mobilità esterna e interna per le persone con disabilità (art.3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n.104)
- misure per prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi, come l’installazione di cancelli, grate alle finestre, porte blindate ecc.
- interventi di cablatura degli edifici e contenimento dell’inquinamento acustico
- interventi per il conseguimento di risparmi energetici, come l’installazione a energia rinnovabile
- interventi per misure antisismiche (con attenzione alle opere per la messa in sicurezza statica che possono essere anche sostenute con il sismabonus che prevede una detrazione fino all’85%)
- interventi di bonifica dell’amianto e di esecuzione di opere per evitare gli infortuni domestici.
Oltre alle spese legate agli interventi murari puoi anche detrarre quelle di:
- acquisto dei materiali
- progettazione
- ulteriori prestazioni professionali connesse o richieste nell’intervento, come:
- sopralluogo
- perizie
- relazioni di conformità
- documentazioni necessarie.
Non rientrano nel Bonus Ristrutturazione 2023 le spese di trasloco e di custodia dei mobili per il periodo necessario all’effettuazione degli interventi di recupero edilizio.
A quanto ammonta il bonus ristrutturazione 2023?
Una delle domande che ci si pone in merito a questo bonus è a quanto ammonta la suddetta detrazione.
Questa è pari al 50% della somma di denaro spesa fino a un tetto massimo pari a 96 mila euro.
Le spese devono essere sostenute entro il mese di dicembre 2024: la detrazione viene inoltre divisa in 10 quote annuali di pari importo.
Come richiedere il Bonus Ristrutturazione 2023?
Dopo aver verificato di rientrare nelle categorie dei possibili beneficiari e aver individuato gli interventi che puoi eseguire per migliorare la tua casa, puoi richiedere il Bonus Ristrutturazione 2023 e iniziare i lavori. Ma come?
Esistono diverse opzioni per accedere al bonus. La prima possibilità è richiederlo in modo diretto, presentando il modello 730 o il Modello Unico e ricevendo la detrazione in 10 rate annuali. Puoi effettuare questa operazione:
- rivolgendoti al CAF
- chiedendo il supporto di un consulente fiscale
In alternativa, puoi scegliere tra altre due modalità:
- sconto in fattura: uno sconto diretto sul corrispettivo dovuto da parte dei fornitori che hanno effettuato gli interventi
- cessione del credito d’imposta: la cessione della detrazione fiscale a soggetti autorizzati, quali istituti di credito o intermediari finanziari in cambio di una somma di denaro di pari importo del credito.
È molto importante che tutte le spese documentate vengano conservate: le fatture dovranno essere conservate e pagate con un sistema rintracciabile, come bonifici e tramite il conto bancario, affinché sia possibile dimostrare di aver sostenuto quella determinata spesa per poter migliorare la propria abitazione.
Come vengono rimborsate le detrazioni per ristrutturazione?
Il metodo di restituzione delle somme di denaro investite per migliorare la propria abitazione è molto semplice.
Quando si compila la dichiarazione dei redditi inserendo tutte le diverse informazioni in merito all’immobile e ai lavori svolti, sarà possibile ottenere una detrazione pari al 50 percento della somma di denaro investita.
Per esempio spendendo 80 mila euro, la detrazione complessiva sarà pari a 40 mila euro.
Questa somma verrà poi divisa in 10 rate di pari importo, quindi ogni anno si ottiene una somma di denaro pari a 4 mila euro per un totale di dieci anni.
Da questa somma di denaro verranno calcolate tutte le diverse imposte che devono essere pagate, pertanto l’IRPEF subirà un calo per quanto concerne la somma di denaro complessiva che deve essere pagata.
Cessione del credito d’imposta o sconto in fattura: ecco come richiederli
Se hai deciso di usufruire al Bonus Ristrutturazione 2023 tramite cessione del credito d’imposta o sconto in fattura, è necessario trasmettere all’Agenzia delle Entrate un modulo telematico, entro e non oltre il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state effettuate le spese relative al bonus.
Comunicazione ENEA: obbligatoria prima di procedere con i lavori
Prima di procedere con i lavori di ristrutturazione ricordati che per gli interventi che comportano un risparmio energetico è obbligatorio inviare una comunicazione all’ENEA nella sezione specifica del sito ufficiale ed entro 90 giorni.
Una volta eseguito questo passaggio obbligatorio, sei pronto per procedere con la ristrutturazione della tua casa.
Documentazione: quale conservare
Infine, anche dopo aver concluso gli interventi di ristrutturazione con il Bonus Ristrutturazione 2023 possono essere eseguiti una serie di controlli per attestare la regolarità dei lavori eseguiti tramite il bonus. Per questo motivo, conserva sempre tutta la documentazione inerente agli interventi di ristrutturazione, specialmente:
- abilitazioni amministrative o, in alternativa, una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà con indicata la data di inizio lavori
- fatture e ricevute fiscali relative alle spese sostenute
- ricevute dei bonifici di pagamento.
Adesso che hai un quadro più completo sul Bonus Ristrutturazione 2023, i lavori ammessi, le modalità di richieste e le novità previste da quest’anno, non ti resta che iniziare i lavori per ristrutturare la tua abitazione. E ricordati che un bene prezioso come la tua casa va protetto: se non hai già un’assicurazione o se ne desideri una con più coperture, dai uno sguardo alla polizza Casa e Famiglia Verti.