Guidare è un atto di grande responsabilità, per noi stessi e per gli altri. E farlo in sicurezza un obbligo morale. A metterci i bastoni tra le ruote spesso, però, sopraggiungono diversi fattori che possono costarci caro. Ci sono le condizioni meteorologiche e della strada, la lista delle cattive abitudini al volante, per non parlare di tutti quei fattori strettamente connessi all’auto, come le caratteristiche, le condizioni del veicolo e l’affidabilità della casa automobilistica, spesso sottovalutati da chi di quattro ruote si intende poco. Conoscere bene la propria auto è quindi essenziale. Ma allora quali sono i veicoli più sicuri in circolazione in Italia? Per scoprirlo, lasceremo parlare i dati Verti, con cui costruiremo un identikit delle auto meno rischiose, valutando marchio, sistema di alimentazione, tipologia, modello, potenza ed età.
I 4 parametri di sicurezza dell’auto di Euro NCAP
Quali sono, quindi, i parametri per stabilire il grado di sicurezza di un’auto? Per l’European New Car Assessment Programme (Euro NCAP), uno degli enti più autorevoli in tema di sicurezza delle auto, sono quattro:
- la protezione degli adulti (guidatore e passeggero),
- la protezione dei bambini,
- la protezione dei pedoni
- le tecnologie di assistenza alla guida (Safety Assist).
Requisiti fondamentali che solo un’efficiente progettazione meccanica dell’auto può garantire. L’Euro NCAP li valuta attentamente durante i crash test, assegnando a ciascun parametro da una a cinque stelle.
Le auto più sicure del 2020: quali sono?
I risultati del 2020 di Euro NCAP sono chiari al riguardo: le quattro ruote progettate in Giappone e in Germania sono le più sicure e fanno la differenza.
Le auto più sicure sono (non in ordine):
- Honda (elettrica)
- Mazda MX30 (elettrica)
- Volkswagen id3 (elettrica)
- Honda Jazz (ibrida)
- Audi A3 (diesel, ibrida plug-in e benzina).
A seguire nella classifica:
- Hyundai i10
- Kia Sorrento
- SEAT Leon.
Le auto più sicure: i dati Verti sui sinistri 2020
E i dati Verti, invece, cosa ci dicono? Sono sulla stessa scia di Euro NCAP? A una prima analisi sembra proprio di sì, almeno per quel che riguarda il Sol Levante. Perché nell’arco temporale osservato – agosto 2019/luglio 2020 – i marchi più sicuri sono proprio i giapponesi: la Mazda sul primo gradino del podio con un tasso di sinistri del 3,8%, seguita a poca distanza da Suzuki e Honda. Un’andatura ben delineata che, invece, non trova lo stesso riscontro nel sistema di alimentazione, un fattore che influisce poco sulla sicurezza di un’auto: vediamo, infatti, come la distribuzione del rischio in questo caso sia molto più omogenea, con le auto ibride ad aggiudicarsi il tasso più basso di sinistri (4,39%) e le auto GPL a fare da fanalino di coda con un tasso di rischio di poco superiore (5,78%). È evidente, quindi, che a pesare sulla sicurezza di un’auto non è tanto il sistema di alimentazione, quanto piuttosto il marchio, che investe in una precisa progettazione meccanica dell’auto e in specifici dispositivi di sicurezza.
I dispositivi di sicurezza dell’auto
Progettare un’auto sicura è essenziale. Per farlo, ogni casa automobilistica sceglie di puntare su una serie di dispostivi, per prevenire tutte le situazioni potenzialmente pericolose e proteggere il più possibile le persone a incidente innescato. La presenza e il corretto funzionamento di dispositivi come l’ABS (che in caso di frenata brusca impedisce il bloccaggio delle ruote, accorciando così lo spazio di frenata), di freni e gomme adeguati, di gruppi ottici che migliorano la visibilità del conducente, o addirittura di soluzioni più innovative come la frenata automatica di emergenza o il mantenimento della vettura all’interno della corsia di marcia, possono fare la differenza. L’implementazione dei dispositivi di sicurezza, però, non è un fattore legato soltanto al marchio, ma anche alla tipologia di auto. Secondo un’indagine dell’NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration), infatti, le cabrio hanno dei dispositivi di sicurezza più solidi per compensare l’assenza del tetto rigido, e il tasso di mortalità in un incidente con un’auto cabrio è l’11% più basso della media. E i dati Verti? Confermano la maggiore sicurezza delle cabrio/coupé, che troviamo in testa alla classifica seguite dalle station wagon.
I modelli di auto più sicuri: i SUV offrono maggiore protezione
E se poi, oltre alla tipologia di auto, scendiamo nel merito dei modelli, secondo i dati Verti, sono la Nissan Qashqai e la Jeep Renegade le auto più sicure, a un bel po’ di distanza dalle auto di piccola cilindrata che chiudono la classifica con un tasso di sinistri decisamente più elevato.
La sfida è tra SUV e utilitarie, che hanno sicuramente sistemi di sicurezza molto diversi tra loro. Stando all’indagine dell’IIHS (Insurance Institute for Highway Safet), i SUV sono molto più sicuri delle utilitarie perché più robusti e quindi più protettivi per il conducente in caso di incidente. Quindi, se i SUV sulla strada ci trasmettono sicurezza, soprattutto sulle lunghe distanze quando il rischio di incidenti aumenta, le utilitarie ci danno qualche grattacapo in più, perché meno solide e più vulnerabili. Ma per una valutazione completa del rischio, ci sono forse altri elementi determinanti da considerare?
Fattori di sicurezza dell’auto: potenza (e velocità) e condizioni del veicolo
Se il marchio, la tipologia e il modello ci dicono molto sulla sicurezza di un’auto, non dobbiamo dimenticarci della potenza (che determina anche la velocità) e delle condizioni del veicolo. Un’auto che sfreccia a tutto gas non è mai una buona idea: difficile da controllare in caso di necessità e con spazi di frenata maggiori. I dati Verti ci dicono, infatti, che le auto più potenti (dai 141 KW in su) sono le più pericolose, con un tasso di sinistri del 5,8%. Quindi va bene che i SUV e le cabrio (sicuramente più potenti delle utilitarie) siano più robusti e sicuri, ma occhio a non esagerare con la velocità!
E le condizioni del veicolo, invece? Prima di mettersi al volante è sempre fondamentale verificarle: l’impianto frenante è stato controllato di recente? E gli pneumatici? Una valutazione che diventa ancora più importante se la propria auto ha qualche annetto alle spalle. Perché, come dicono i dati Verti, le auto più pericolose sono proprio quelle che hanno dai 9 anni in su, mentre quelle più sicure sono le fresche di immatricolazione e le “vintage” che, con oltre 20 anni di esperienza, si prestano poco a una guida sportiva!
Insomma, per essere sicuri di partire con il piede giusto, occorre sempre valutare ogni dettaglio, ma soprattutto allacciare la cintura e farsi guidare dalla prudenza!