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Airbag Moto: cos’è, come funziona e quale scegliere

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Airbag Moto: cos’è, come funziona, quale scegliere

L’airbag moto è un dispositivo di sicurezza integrato in gilet o giubbotti tecnici che si attiva meccanicamente o elettronicamente in caso di incidente. A oggi purtroppo non rientra tra le protezioni obbligatorie da indossare quando si corre; infatti, l’unico dispositivo di protezione individuale (DPI) obbligatorio in Italia è il casco (articolo 171 CdS). Se vuoi saperne di più sulle tipologie di casco disponibili, ne abbiamo parlato in un altro post del blog di Verti in cui ti consigliamo come scegliere il casco più adatto a te.

Un importante passo avanti sul tema airbag moto è stato compiuto nel 2018, quando questi sono diventati obbligatori per l’equipaggiamento delle tute dei piloti di tutte le classi del mondiale MotoGP. Ma l’obbligo non è ancora uscito dalla pista. Per il momento quindi, la scelta sull’adottare o meno un airbag da moto è libera e individuale. In ogni caso questi dispositivi sono alleati preziosi quando sei in sella alla tua due ruote: insieme a paraschiena, guanti, protezioni per gomiti, ginocchia e spalle, assorbono l’energia cinetica dell’impatto, che altrimenti colpirebbe il tuo corpo provocando gravi traumi.

Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste un airbag moto.

Gilet e Giubbotti Airbag per la moto: cosa sono e come funzionano

Tutti sappiamo cos’è e come funziona un airbag per auto: e quello da moto invece?

Come per l’auto, l’airbag per la moto è un dispositivo di sicurezza che si attiva al momento di un urto, gonfiando una sacca o cuscino d’aria, e che protegge il corpo dallo scontro con un altro mezzo, ostacolo o con l’asfalto.

Nel caso delle auto va sempre abbinato a un uso costante delle cinture di sicurezza per garantire una corretta protezione. La sostanziale differenza tra le 4 e le 2 ruote è che gli airbag moto non sono integrati nel veicolo, ma nell’abbigliamento tecnico. Questo perché il pilota, in caso di incidente, viene sbalzato via dalla moto: l’airbag integrato nella giacca o nel gilet riesce così ad attutire la caduta e assorbire l’urto, preservando colonna vertebrale, vertebre, coccige, spalle, collo e costole da traumi potenzialmente irreversibili.

L’airbag rientra nella categoria delle protezioni dinamiche, ossia quelle che entrano in azione solo in caso di necessità, completando così la gamma di protezioni disponibili per i motociclisti, che includono anche quelle statiche, come paraschiena e supporti per spalle e gomiti. L’airbag però garantisce una capacità di protezione notevolmente più performante rispetto a un tradizionale paraschiena, in media di almeno 4 volte, fino a un massimo di 20 volte, per alcuni modelli più evoluti.

Il tempo di attivazione si misura in millisecondi, un micro-momento contenuto tra l’urto e il distacco del pilota dalla moto: solo così l’airbag sarà pronto per assorbire il colpo al momento della collisione.

I tipi di airbag moto: meccanico ed elettronico

Tutti gli airbag per moto devono avere bassi tempi di attivazione e notevoli capacità di assorbimento dell’urto. La grande discriminante tra diversi tipi di dispositivi sta nella capacità di identificare la tipologia di incidente. Per rispondere a questa necessità sono nati dispositivi con inneschi (o trigger) di due tipi diversi, che si attivano a seconda di sollecitazioni specifiche e funzionano in modo diverso.

Queste due grandi famiglie sono:

  • Gli airbag ad attivazione meccanica: prevedono il collegamento alla moto attraverso un cavetto che percepisce l’urto e la trazione del corpo del pilota che viene sbalzato via e separato dalla moto: il cavo si stacca innescando la cartuccia di CO2 che gonfia il cuscino protettivo. Questo sistema riconosce la collisione a prescindere dall’angolazione e dalla velocità a cui il pilota marcia.
  • Gli airbag ad attivazione elettronica (o stand alone): non prevedono nessun collegamento fisico alla moto, ma la presenza di sensori (giroscopio e accelerometro) che rilevano i dati di guida e li inviano via wireless e GPS alla centralina; sulla base di un algoritmo, il software analizza i dati e stabilisce la pericolosità della situazione per determinare o meno l’innesco. Le diverse componenti comunicano tra di loro, per cui è necessario ricordarsi di caricare l’airbag con una presa USB, secondo i tempi indicati dal costruttore.

Quale airbag scegliere per la tua moto

Una volta stabilito che l’airbag è necessario quanto il casco non ti rimane che capire quale airbag scegliere.

  • Sicuramente un fattore non indifferente è il prezzo: gli airbag meccanici in media rientrano in un range tra i 300 e i 600 euro, mentre quelli elettronici possono costare fino a 1000 euro. Se ti stai chiedendo se esiste una detrazione airbag moto, la risposta è: purtroppo no. A fine 2019 la Decreto Fiscale prevedeva un emendamento per un incentivo del valore di massimo 250€, per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale per moto. L’emendamento però è stato bocciato dalla Commissione di bilancio della Camera per mancanza di copertura. Restiamo fiduciosi per il 2021.
  • Un altro fattore rilevante è la praticità: gli airbag meccanici, se non danneggiati, possono essere ripristinati autonomamente, ripiegando il cuscino e sostituendo la cartuccia in poche semplici mosse, mentre quelli elettronici devono essere ripristinati dal produttore.
  • Importante è anche il comfort: quello meccanico è più leggero di quello stand alone, ma limita maggiormente i movimenti del pilota a causa del cavo.
  • Ultima ma non ultima, la sicurezza: il sistema a innesco elettronico è decisamente più veloce di quello meccanico nel riconoscere una situazione pericolosa e, grazie al costante aggiornamento, è in grado di riconoscere anche gli urti a veicolo fermo. Il sistema meccanico però garantisce un volume superiore del cuscino gonfiabile.

 Airbag moto e non solo: la sicurezza prima di tutto

Come abbiamo detto, gli airbag non sono obbligatori per le moto, ma sono fortemente raccomandati per garantire un viaggio sicuro, soprattutto quando le altre misure non sono sufficienti. Esistono infatti altri interventi e azioni da mettere in atto sulla strada per prevenire incidenti. Stiamo parlando di sicurezza attiva, che consiste in:

  • buona manutenzione di freni, sterzo, gomme e ammortizzatori
  • guida vigile
  • velocità moderata e rispettosa dei limiti di velocità

Queste condizioni ti mettono in una posizione di controllo della tua moto e ti proteggono in un elevato numero di casi. Solo quando questi non risultano sufficienti, intervengono gli elementi di sicurezza passiva, come casco, protezioni e airbag, che contengono i danni assorbendo l’energia accumulata.

Dispositivi di sicurezza per motociclisti: le direttive europee sugli standard di sicurezza e normative EN 1621-4

Tutti i dispositivi di sicurezza per la moto vengono testati secondo parametri condivisi nell’Unione Europea e devono rispettare degli standard di sicurezza dettati da norme specifiche: nel caso del casco, per esempio, è necessaria l’omologazione ECE/ONU 22-05.

Per quanto riguarda gli airbag per moto, invece, si deve far riferimento alla normativa europea EN 1621-4, che regolamenta i livelli di protezione necessari in relazione all’energia cinetica che il dispositivo riesce ad assorbire.

Nel dettaglio, la Direttiva prevede due livelli:

  • Livello 1: l’energia residua media trasmessa non può superare i 4,5 kN (kilo Newton) e i 6 kN di picco;
  • Livello 2: il valore medio dell’energia non può essere superiore ai 2,5 kN, e ai 3 kN di picco.

Più basso è questo valore più il dispositivo protegge il corpo dall’urto.

La normativa prevede inoltre un tempo di attivazione che non può superare i 200 ms, ossia 0,2 secondi, ma molte case produttrici hanno già abbassato questa soglia negli ultimi anni.

Bisogna precisare che questa normativa copre solo gli airbag moto a innesco meccanico, questo significa che gli airbag stand alone al momento non sono omologabili, ma possono allinearsi alla normativa EN 1621-4 per le componenti meccaniche e alla EN 1621-2 (paraschiena) per garantire standard di sicurezza parificati. Spesso gli standard previsti dalla normativa vengono anche superati grazie alle costanti innovazioni tecnologiche che migliorano gli inneschi elettronici. Solitamente le case produttrici allegano a queste certificazioni una documentazione aggiuntiva relativa ai test a cui il prodotto è stato sottoposto.